Voglio tornare in Libano
Quando sentite dire “noi siamo meglio di loro perché”… in genere è già troppo tardi. La violenza che il delirio indentitario scatena è già dietro l’angolo. E, in ogni caso, quella certezza di superiorità in nome della quale si può commettere di tutto non sarà mai sfiorata dal dubbio. Se ne rende conto bene Elia quando torna a casa, in Libano, nel villaggio di montagna da cui era fuggito vent’anni prima per non restare vittima, come suo padre, della faida in atto da tempo immemorabile. E se ne rende conto bene anche chi legge questo romanzo che ha il fascino della nostalgia, svolta però con tratti scanzonati spechi quando mette alla berlina la stupidità di quelli che… “noi siamo meglio di loro, perché…” Una storia, quella raccontata da Jabbour Douaihy, che fornisce abbastanza anticorpi con i quali difendersi dalla stupidità del mondo.
Pietro Cheli, Gioia, 20.08.2010