Dal Libano a New York e ritorno (Geo, 29.08.2010)
Cosa è successo nell’estate del 1957? Dopo vent’anni Elia torna in Libano per scoprire i motivi che lo hanno spinto a fuggire. Sullo sfondo, una faida familiare che spiega le ragioni di una guerra civile.
Elia, figlio di Kamleh, è nato nove mesi e una settimana dopo la morte di suo padre. La coppia aveva tentato invano e a lungo di avere un erede. Quando Elia è abbastanza grande da badare a se stesso viene spinto dalla madre a lasciare il Paese natale, il Libano, per trasferirsi a New York. Ritornerà tra le montagne della sua infanzia ormai quarantenne, con il desiderio di ricostruire il passato e capire le ragioni della morte di suo padre. La ricerca porta alla luce un vecchio conflitto avvenuto nell’estate del 1957 tra famigli di religione maronita, terminato nel massacro della chiesa di Meziara, prova generale della guerra civile libanese. La scoperta delle sue origini coincide per Elia con la conoscenza più profonda del proprio popolo, delle lotte interne e delle conseguenze di una guerra che ha causato in Libano 150mila morti dal ’75 al ’90. Ma Pioggia di giugno è anche un romanzo fatto di tanti individui e storie che lo scrittore libanese Jabbour Douaihy, costruisce su una vicenda realmente accaduta raccontatagli dal giornalista et attivista Samir Kassir, assassinato a Beirut il 2 giugno 2005. E alla carrellata di personaggi, che alterna grandezza et pochezza umana, l’autore assegna una riflessione sulla fragilità delle ideologie e sull’egoismo dell’amore.